Skip to content
Inserimento di biomateriale osseo durante chirurgia rigenerativa parodontale.

Chirurgia parodontale rigenerativa

La chirurgia parodontale rigenerativa – chiamata anche rigenerazione tissutale guidata (GTR – Guided Tissue Regeneration) – è la tecnica attualmente più evoluta per il trattamento chirurgico delle tasche parodontali con profondità aumentata.

Lo scopo della chirurgia, come per la chirurgia resettiva,  è l’eliminazione delle tasche parodontali profonde (superiori a 5 mm) che non sono scomparse dopo la fase iniziale di trattamento non chirurgico, ovvero la  terapia causale e la levigatura radicolare con terapia farmacologica. La sostanzionale differenza con la chirurgia parodontale resettiva è il concetto alla base: invece di togliere tessuto per ridurre la profondità della tasca parodontale, l’osso alveolare attorno alla tasca viene stimolato a ricrescere per riempire la tasca parodontale con nuovo osso.

Ovviamente non tutti i difetti osseo parodontali possono essere trattati e non tutti i pazienti sono i candidati ideali per questo complesso trattamento. Per questo motivo la corretta diagnosi parodontale è fondamentale prima di procedere con questo trattamento.

Illustrazione di una sonda parodontale che misura la profondità della tasca gengivale accanto a un molare.
Esame della profondità delle tasche gengivali con sonda parodontale

 

Fasi operative della chirurgia parodontale rigenerativa

La chirurgia parodontale rigenerativa è una delle due terapie chirurgiche possibili per l’eliminazione delle tasche parodontali residue rimaste dopo la fase iniziale di terapia parodontale non chirurgica.

La gengiva viene inizialmente sollevata per avere accesso al tessuto osseo sottostante ed avere un visione perfetta delle superfici radicolari. La prima fase consiste nella levigatura radicolare. In fase di diagnosi infatti, le tasche parodontali che andranno trattate con rigeneratione tissutale guidata vengono già segnate. Queste non devono essere levigate nella terapia non chiurgica per evitare di avere un riassorbimento del tessuto gengivale. Le radici vengono quindi rese perfettamente liscie e pulite eliminando il cemento radicolare e la dentina contaminata/cariata profonda. La seconda fase consiste nel riempire la cavità ossea formata dalla malattia parodontale con un biomateriale (osso del paziente , oppure di derivazione umana, animale o sintetica) che farà da mantenitore di spazio e supporto per il coagulo di sangue. Il biomateriale viene quindi coperto con una membrana riassorbibile per renderlo stabile ed evitare l’infiltrazione di cellule del tessuto gengivale che potrebbero rovinare la guarigione. Infine il lembo di acceso viene accuratamente suturato.

Le irregolarità ossee e i difetti formatesi durante la malattia parodontali vengono quindi rimosse in maniera rigenerativa = additiva. A distanza di  9-12 mesi circa potremo vedere il risultato finale e compararlo con la situazione di partenza misurando la nuova altezza del solco gengivale.

 

Illustrazione di una sonda parodontale che misura la profondità della tasca gengivale accanto a un molare.
Ricostruzione grafica di gengiva sana che ricopre completamente il dente dopo trattamento rigenerativo.
Immagine 3D che mostra innesto osseo e membrana riassorbibile applicata per la rigenerazione parodontale.
Ricostruzione digitale di lembi gengivali suturati dopo intervento rigenerativo parodontale.
Illustrazione di una membrana protettiva fissata per favorire la rigenerazione ossea intorno al dente.
Ricostruzione digitale di materiale da innesto osseo inserito in un difetto parodontale.
Immagine 3D che mostra difetto osseo parodontale prima del riempimento rigenerativo.
Ricostruzione grafica del risultato finale: gengiva ricucita sopra il sito chirurgico rigenerato.
Esame della profondità delle tasche gengivali con sonda parodontale