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La diagnosi di malattia parodontale viene fatta eseguendo una valutazione professionale clinica e radiografica dello stato delle gengive e dell’osso di supporto dei denti. Per avere una diagnosi precisa é necessario eseguire una mappa parodontale che prevede la misurazione di 4 valori in 6 punti diversi su ogni dente presente in bocca: quantità di placca, presenza di sanguinamento al sondaggio (durante la misurazione), profondità del solco gengivale, altezza della recessione gengivale (quantità di radice scoperta). I 6 punti di misurazione sono distribuiti equamente attorno alla circonferenza del dente: 3 verso il palato/lingua, 3 verso le guance.

Questi dati vengono poi raccolti in una tabella riassuntiva e insieme ai dati ricavati dalle radiografie, alla situazione di salute del paziente e abitudini di vita (fumo) possiamo ottenere un grafico a tela di ragno e ricavare quindi la valutazione del rischio di malattia parodontale individuale.

Nel 2018 é stata pubblicata l’ultima classificazione della malattia parodontale creata da una cooperazione tra la Federazione Europea di Parodontologia (EFP) e l’Accademia Americana di Parodontologia (AAP) che aiuta ulteriormente l’inquadramento clinico del paziente affettto da malattia parodontale.

TRATTAMENTO DELLA MALATTIA PARODONTALE

Una volta fatta diagnosi della malattia parodontale ed inquadrato il paziente, viene stilato un piano di trattamento personalizzato. Questo può però essere riassunto a punti, in quanto lo schema base segue un rigido protocollo operatico accettato a livello internazionale da tutte le più prestigiose società ed accademie di parodontologia:
diagnosi iniziale con mappa parodontale e status radiografico endorale
terapia causale e/o levigatura radicolare (FMD = Full Mouth Disinfection)
– verifica igiene: controlli a distanza di 2, 5, 7 settimane per motivazione, controllo placca, lucidatura, istruzioni
rivalutazione con nuova mappa parodontale a distanza di 8 settimane dalla diagnosi iniziale
– in caso di permanenza di tasche parodontali profonde (maggiori di 5 mm) terapia chirurgica resettiva o rigenerativa + eventuale inserimento impianti per denti mancanti
– rivalutazione  a distanza di x mesi  con nuova mappa parodontale (dipende dal tipo di chirurgia effettuata). Durante questo periodo richiami periodici di igiene professionale
– una volta ottenuta la stabilizzazione della profondità delle tasche, Terapia di Supporto Parodontale = mantenimento parodontale.

Per approfondimenti vi invitiamo a consultare anche il sito internet periodontal-health.com/it/.

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